29 feb 2012

XLV SONETTO DI NERUDA - Non star lontana da me





So di essere particolarmente pesante e noioso, in questi giorni, oltretutto pubblicando solo poesie, anche monotono aggiungerei, ma mi sto riprendendo e sto preparando una sorpresa a chi ha avuto la voglia di seguirmi nell'avventura del sms solidale per Doppia Difesa. 

Portate pazienza e non rimarrete delusi e poi un Neruda del genere mica lo si trova facilmente in giro?




SAKINEH NON DEVE MORIRE



FUCILAZIONE





Siamo onesti, ma quanto ce ne frega a noi della Siria, con tutti i problemi che pensiamo di avere? Meno di zero e mi ci metto anch'io nel conto, mica mi nascondo? Io che ieri mattina con insofferenza ho aspettato che finisse un servizio su una blogger italo siriana per potermi godere in pace il TG delle 6.00

Bene, adesso mi sento poco, ma giusto un poco meno bastardo di quel figlio di buona donna che ha premuto il grilletto per fucilare, uccidere, trucidare un bimbo di 10 mesi. Di lui e di tutti quelli che hanno partecipato, organizzato, pensato, ordinato e cos'altro volete aggiungere, pensando a questo abominio.

Mi vergogno del mio immobilismo e del non aver mai detto o solamente pensato nulla contro questa schifezza di regime e se permettete, ripeto qui il mio sfogo di poco fa su Twitter


ASSAD, SEI UN BASTARDO



BIAGIO ANTONACCI - L'impossibile





Farò di tutto per non perderti
Sei consapevolmente irresiStibile
Senza calpestare il resto io sarò
Per te…un motivo in più

Sarai perversa e dolce a modo mio,,,,
sarò la vitamina che ti rinforzerà
l’inconveniente è tipico della tua età
e io è lì……che mi dedicherò….

Farò farò…l’impossibile-------
che per te diventa possibilità
sarò sarò imprevedibile…..
bacerò i tuoi piedi stanchi e dormirai

E quando sarai preda delle gelosie
Ti aiuterò perché anch’io… ne soffro sai!!!..ma
Pensa alle mie mani spesso su di te
E Pensa a dove!!!….. ti riporterò----

farò farò…l’impossibile-------
imparando a dare un tempo ai tempi tuoi….
Sarò sarò incorruttibile….
Rispettandola ‘sta vita insieme a te…..

cose che non ho provato mai
cose che con te mi arrivano così----
cose che non hai mai chiesto mai
cose che ti prendono una volta sola… e io ho scelto te

farò farò…l’impossibile-------
che per te diventa possibilità
Sarò sarò incorruttibile
Rispettandola ‘sta vita insieme a te

farò farò…l’impossibile-------
proteggendola ‘sta vita insieme a te a te a te a te….



SAKINEH NON DEVE MORIRE




28 feb 2012

LUCIO DALLA - Apriti cuore





Quanti anni sono passati? Più di 20. Si era  il 1991 e la sentii e la risentii e da allora, ogni volta che mi serve c'è. 

Perchè se da qualche parte bisogna ripartire, questo è un gran bel via, il cuore.



In questa notte calda di ottobre, apriti cuore
non stare li in silenzio senza dir niente
non ti sento, non ti sento, da troppo tempo non ti sento
e ti ho tenuto lontano dalla gente
quanti giorni passati senza un gesto d'amore
con i falsi sorrisi e le vuote parole.
Ho perfino pensato in questa notte di Ottobre
di buttarti via......di buttarti via
ah lo so il cuore non e' un calcolo
freddo e matematico
lui non sa dov'e' che va
sbaglia si ferma, e riprende
e il suo battito non e' logico
e' come un bimbo libero
appena dici che non si fa
lui si volta e si offende
non lasciarlo mai solo come ho fatto io
lascia stare il potere, il denaro non e' il tuo Dio
o anche tu rimarrai senza neanche un amico
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
Cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente...di niente
anche davanti a questo cielo nero di stelle,
e ce ne sono stanotte di stelle, forse miliardi, cuore non parli?
o sono io che non sento e per paura di ogni sentimento
cinico e indifferente faccio finta di niente
ma non ho più parole in questa notte di ottobre
sento solo lontano un misterioso rumore
e' la notte che piano si muove, e tra poco esce il sole

Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente




SAKINEH NON DEVE MORIRE



ABSOLUTE BEGINNERS





Non ho molto da offrire
Non c'è molto altro da prendere
Sono un debuttante assoluto
E sono assolutamente equilibrato
Fino a che siamo insieme
Il resto può andare all'inferno
Io ti amo senza riserve
Ma noi siamo debuttanti assoluti
Con occhi spalancati
Ma comunque nervosi

Se la nostra canzone d'amore
Potesse volare oltre le montagne
Potesse ridere degli oceani
  navigare oltre i cuori infranti
Proprio come nei film
Non c'è motivo
Per sentire tutti i tempi duri
Per buttar giù i versi difficili
È assolutamente vero

Nient'altro può accadere
Possiamo scuotere tutto
Siamo debuttanti assoluti
Non abbiamo molto da perdere
Fino a quando continui a sorridere
Non c'è nient'altro di cui ho bisogno
Ti amo senza riserve
Ma siamo veri principianti
Ma se mi ami come t'amo
Ce la faremo




SAKINEH NON DEVE MORIRE

LONTANA DAL CUORE





Scusatemi se sono giorni che vago sull'isola assente e nascondo quello che sono, quello che sento per il mio angolo di mondo privato, ma non mi va di mostrarmi per come sono, per come mi sento.

Di momenti tristi, ne capitano ad ognuno di noi, di questo ne sono conscio, solo che qualche volta il dolore decide di fermarsi un po' di più dalle tue parti e devi prima di tutto ritrovare la voglia per rinascere e poi capire come incollare insieme tutti i granelli di sabbia in cui sei stato demolito, per essere presentabile al mondo.

Fino a quel momento secreterò i miei pensieri, perché è giusto che sia così. Non vi lascio però orfano della mia voce e sempre ci sarà traccia di me qui.




Sei andata via
alle porte del sonno, 
mentre la tua ombra
confondeva i suoi contorni
con il buio della notte.

Il tuo ricordo,
sa ancora dei baci
che non mi hai dato
e rinnovano in me
un dolore intenso 
che vibra devastante

Non posso rincorrerti,
perché la tua vita è lontana dalla mia,
però, nulla e nessuno potrà mai impedirmi,
al termine di ogni giorno che vivrò,
di regalarti un mio pensiero
prima che gli occhi siano di nuovo colmi
delle lacrime che verserò per te.
 

SAKINEH NON DEVE MORIRE


CLAUDIO BAGLIONI - Fortissimo





Pianissimo
Te lo dico pianissimo
il mio piccolo "ciao",
Sottovoce
Così nessuno capira' niente
E tu solamente tu capirai
Quanto sono innamorato di te
Pianissimo
Devo dirlo pianissimo
Questo piccolo "ciao"
Mi dispiace
Doverti dire solo "ciao"
Mentre in mezzo alla gente
Vorrei gridare
Fortissimo
Che ti amo
Fortissimo
Che ti amo di più
D'ogni cosa
Al mondo
amore
Perchè in mezzo alla gente vorrei,
A tutta la gente vorrei,
Gridare fortissimo,
che ti amo
Fortissimo
che ti amo di più
d' ogni cosa al mondo,
Amore,
Amo te...


 
 SAKINEH NON DEVE MORIRE





27 feb 2012

UN BEL DI VEDREMO





Madame Butterfly


Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo
sull'estremo confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto,
romba il suo saluto.

Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no.
Mi metto là sul ciglio del colle e aspetto,
e aspetto gran tempo
e non mi pesa,
la lunga attesa.

E uscito dalla folla cittadina,
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia
e un po' per non morire
al primo incontro;
ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
"Piccina mogliettina,
olezzo di verbena"
i nomi che mi dava al suo venire. 

Tutto questo avverrà,
te lo prometto.
Tienti la tua paura,
io con sicura fede l'aspetto.



SAKINEH NON DEVE MORIRE

 

L'AMMIRATORE SEGRETO - Ebook







Qualcuno me lo ha chiesto, qualcun'altro mi ha detto che lo avrebbe stampato copiandolo dal blog, io vi propongo qualcosa di diverso, l'ebook del mio secondo racconto ve lo preparo io, con tanto di copertina e dedica personalizzata a chiunque me ne farà richiesta, voglio in cambio una sola cosa, un SMS al 45503 a  favore di Doppia Difesa;

Mi sembra un prezzo equo, in cambio di un originale unico e solo vostro. 

Chi ha voglia di aderire, come sempre, scagli il proprio SMS e poi mi avvisi tramite twitter, facebook, mail o come volete, io sarò più che lieto di spedirvi la vostra copia del racconto. 

Il mio SMS è partito e voi che aspettate?






SAKINEH NON DEVE MORIRE


PERCHE'







Non mi sono mai chiesto perchè nasce un fiore?

Perchè quando osservo il mare al tramonto, mi emoziono?

E non mi chiederò mai perchè pensando a te, 

sboccia comunque un pensiero fatto di puro amore



E' un disegno molto più grande di me,

del quale non posso cogliere tutte le sfumature,

ma sarò per sempre felice che è così.




SAKINEH NON DEVE MORIRE


RENATO ZERO - Magari





magari toccasse a me
prendermi cura dei giorni tuoi
svegliarti con un caffè?
e dirti che non invecchi mai...
sciogliere i nodi dentro di te
le più? ostinate malinconie..
magari
magari toccasse a me
ho esperienza e capacità?
trasformista per vocazione
per non morire, che non si fa...
puoi fidarti a lasciarmi il cuore
nessun dolore lo sfiorirà?..
magari!
magari toccasse a me
un po' di quella felicità?...
magari
saprò aspettare te
domani, e poi domani,
e poi... domani
io come un' ombra ti seguirò
la tenerezza e' un talento mio
non ti deluderò
la giusta distanza io
sarò come tu mi vuoi
ho un certo mestiere anch'io..
mi provi...
mi provi
idraulico cameriere
all'occorrenza mi do da fare
non mi spaventa niente
tranne competere con l'amore
ma questa volta dovrò riuscirci
guardarti in faccia
senza arrossire...
magari...
se tu mi conoscessi
certo che non mi negheresti..
due ali
che ho un gran disordine
nella mente
e solo tu mi potrai guarire
rimani
io sono pronto a fermarmi qui
il cielo vuole così?
prendimi al volo e poi
non farmi cadere più?
da questa altezza sai
non ci si salva mai...
mi ami?
magari...
mi ami!?!?
Magari...



SAKINEH NON DEVE MORIRE



24 feb 2012

L'AMMIRATORE SEGRETO - Ringraziamenti e precisazione




E' giusto che alla fine di questa nuova avventura, io mi possa disobbligare con chi mi ha sostenuto mentre la vivevo.

Grazie a chi mi ha chiesto insistentemente un nuovo racconto e lo ha fatto per tutto quest'anno. Non credevo che il primo fosse piaciuto così tanto e spero che il secondo non abbia deluso le aspettative;

Grazie a chi mi ha fatto conoscere John Keats e Fanny Brawne, ma soprattutto l'amore che li ha uniti per l'eternità. Mi ha aperto un mondo e mi ha fatto capire, che la vita può essere amore, che va oltre la vita stessa;

Grazie a chi mi ha illuminato una mattina con una bella fotografia e parlando del suo ammiratore segreto. Mi ha ispirato tutto ciò;

Grazie a chi mi ha aiutato con le bozze, regalandomi consigli e diritte, facendomi notare gli errori, ma soprattutto dicendomi che stava venendo fuori qualcosa di gradevole. Ci ho creduto e pare che il risultato sia piacevole;

Volevo poi precisare, ad uso e consumo di tutti coloro che non hanno gradito il finale (e sono già tanti), che la vita nella maggior parte dei casi non prevede l'happy end. 
Quello è per le favole e i film romantici, spesso e volentieri quando ci sono dei motivi validi, le persone non sono portate a superare le incomprensioni e inevitabilmente, quelle che potevano essere delle stupende storie d'amore e passione, si riducono a poco più di un rimpianto o un semplice ricordo.


Infine devo dire grazie alla donna che amo. 

Perchè, anche se non sono riuscito a farti capire quanto sei importante per me, così come dovevo e potevo, io ti amo più della mia stessa vita e volente o nolente, lo sarà per sempre;

Io sarò per te, quello che JK è stato per Fanny. 

Ogni giorno che vivrò, anche quando tu non ci sarai più



P. S. Nella foto, vedete una pagina della mia copia di Leggiadra stella. Lì dove tutto è nato e dove è stata poi scritta la parola fine del racconto.




L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 8




La notte era trascorsa serenamente.

Aveva preso una decisione prim'ancora di mettersi a letto e ci aveva dormito su, convinta di aver scelto per il meglio. Era così convinta di aver fatto la scelta giusta, che quello era stato un vero e proprio sonno ristoratore, lasciandosi così alle spalle tutti i fatti reali e onirici, che l'avevano vista coinvolta nei giorni precedenti.
Ormai l'aspettava il futuro, che sarebbe partito dalla meta del suo prossimo viaggio.

Dopo essersi preparata, prese la sua copia di Leggiadra stella dal comodino, lo mise nella tasca esterna della sua valigia e si diresse a Malpensa, dove s'imbarcò per Roma.
Il suo volo giunse puntuale allo scalo romano, salì di corsa su un taxi e si fece portare al suo solito albergo, dove aveva già prenotato da tempo una camera.
Non disfò nemmeno i bagagli, con la borsa da lavoro piena di  documenti si recò al suo primo appuntamento. Le solite chiacchiere di sempre non l'affligevano più di tanto, vi passò sopra leggiadra, doveva uscire via di lì velocemente e così fu, declinando gentilmente l'invito a pranzo che le venne rivolto.

Aveva un impegno più importante, a cui non poteva derogare, ed era proprio lì dove si trovava adesso, Piazza di Spagna, la casa di John Keats.
Vi passò dinanzi lentamente e la guardò come se fosse la prima volta che la vedesse, notò la targa dedicata al poeta inglese, ma passò diritta, lì dentro sarebbe entrata solo dopo.

La giornata era magnifica, uno splendido venerdì di febbraio, che però sembrava strappato via da un giorno di primavera. Sui gradini era assembrata  la solita strana varietà di generi umani, lei ne scelse uno, proprio di fronte alla finestra da cui JK poteva affacciarsi e si sedette,  prese dalla tasca del soprabito la sua copia di Leggiadra stella e rilesse la dedica.



Spero che la rosa
possa continuare a farti compagnia
riposando tra queste pagine
cariche dell'amore
che John portò a Fanny
fino alla morte.


No custode lei rimane con me a ricordo di quest'avventura, ma il destino del libro è del tutto diverso e si immerse così nella lettura della lettera, che più di altre l'aveva stravolta emozionandola come una bambina.


Dolcissima Fanny,

Temi a volte, che io non ti ami come vorresti?
Mia cara Fanciulla, ti amo sempre, sempre e senza riserve.  Più ti conosco e più ti amo. In ogni caso - anche le mie gelosie non sono che angosce d'amore; nell'accesso più violento avrei voluto morire per te. Ti ho vessata troppo. Ma per amore. Posso forse evitarlo? Tu sei sempre nuova. Il tuo ultimo bacio è sempre il più dolce, l'ultimo sorriso il più radioso, l'ultimo gesto il più leggiadro. Quando ieri sei passata sotto la mia finestra, ero colmo di ammirazione, come se ti vedessi per la prima volta......


La suoneria delle mail si fece sentire insistentemente, ma nessuno doveva disturbarla in quel momento. Adesso era quasi pronta e quella lettura doveva completarsi, perché tutto fosse compiuto

Una volta hai espresso il rammarico che io amassi soltanto la tua Bellezza. Non ho dunque altro da amare in te? Non vedo forse un cuore, per sua natura alato, imprigionarsi con me?

Nessuna prospettiva avversa è in grado di distogliere da me i tuoi pensieri per un solo momento. Ciò potrebbe essere motivo di dolore oltre che di gioia - ma di questo non voglio parlare. Anche se non mi amassi io non potrei nutrire per te che una devozione totale: quanto più profonda devo quindi sentirla, sapendo che tu mi ami.


Mai una mente più inappagata e più inquieta della mia fu posta in un corpo troppo piccolo per contenerla. Mai ho sentito la mia mente riposare con gioia totale e serena su alcuna cosa - su alcuna persona tranne te. Quando sei nella stanza, i miei pensieri non fuggono mai dalla finestra: tutti i miei sensi si concentrano su di te.




Si fermò a godersi per un attimo il caldo sole romano, asciugandosi la lacrima che le solcava il viso. Era la prima volta che piangeva in quei giorni, ma le serviva per farsi forza, stava per mettere la parola fine su un capitolo della sua vita, seppellendo così il ricordo di un uomo capace di magnifiche follie per amore.


Si, era davvero finita.


Si alzò e iniziò a scendere lentamente quei pochi gradini che la separavano dal portone, automaticamente mise mano alla tasca e diede un occhiata alla mail e quasi ebbe un mancamento, quando lesse chi le aveva spedito l'ultimo messaggio di posta elettronica.




Il guardiano





Ciao,

rompo la promessa che ti avevo fatto tempo fa, ma come vedi dalla foto sono a Roma e siccome ti avevo promesso che qui ci sarei venuto con te, che in questa casa avrei voluto entraci insieme a te, con questa foto è un po' come se fossi in mia compagnia.

Non ho mai smesso e mai smetterò di amarti.

Il Guardiano


Non era possibile, l'ennesima coincidenza. Ne aveva perso il conto in tutti quei giorni, ma questa era straordinaria, lui era lì, a pochi passi da lei e tutto cambiava per l'ennesima volta.

Da quanto tempo aveva spedito la mail? Sei minuti

Non poteva essere lontano, forse era ancora nella casa stessa o nei paraggi. Cercò il numero di telefono sulla rubrica e lo chiamò immediatamente.

Non rispondeva. Chiamò di nuovo.

Perché diamine si ostinava a non rispondere quello stupido.

La bustina degli SMS si  illuminò

Scusa, lo so che non dovevo infastidirti e che sei arrabbiata. Perdonami se puoi, non volevo disturbarti, ma essere gentile. Adesso sparirò per sempre.

Rispose di getto

Non  sono arrabbiata, devo parlarti, rispondimi.

Lasciò il tempo al messaggio di arrivare e di essere letto e subito ricompose il numero

"Ciao, scusa, non dovevo, mi spiace"

"Tranquillo, non mi devi nessuna scusa. Dove sei?"

"Come dove sono? Non lo hai visto nella mail?"

"Si, ho visto dov'eri poco fa, ma adesso dove ti trovi?"

"All'imboco di Via Condotti, ma perché?"

"Girati"

E lo vide in lontananza girarsi.
Era rimasto il bell'uomo che ricordava e forse ancora più affascinate dal vivo. Il suo sguardo vagava perso tra la folla e denotava la stessa dolcezza, che grondava dalla sua voce.

"L'ho fatto, mi sono voltato, ma non capisco"

"Scusa, per un attimo, ma solo un attimo volevo tornassi indietro a fissare quella targa ed essere idealmente al tuo fianco, ma non ti preoccupare, vai tranquillo per la tua strada"

"Va bene. Scusa se ti ho spedito la mail, ma in questi giorni sono successe delle cose strane, un vecchio amico mi invitato a dare forza ai miei sogni e mi sono deciso a venire qui, perché è il posto dove avrei voluto amarti la prima volta, se ne avessi avuto la possibilità"

"Già, ricordo. Hai fatto bene e mi fa piacere che ancora ti ricordi di me"

"Si, mi ricordo di te.................."

"Adesso devo chiudere, ho un impegno"

"Già, devi. Mi dispiace che sia finita così, io ci avevo creduto. Sii felice"

"Addio"

Interruppe la telefonata e lo vide mentre riprendeva il suo cammino e si rese conto che anche lui adesso stava piangendo, così quanto lei. 

Non c'erano dubbi sul fatto che l'amava ancora, dello stesso amore magnifico che ricordava e lei lo aveva sempre saputo, ma non si poteva accontentare di quello che lui poteva offrirle.

Si ricompose un attimo, si voltò ed entrò nella casa da cui tutto era partito. Aveva ancora in mano il libro e sapeva cosa doveva fare.

Si chinò appoggiandolo per terra e lo abbandonò, quasi che liberandosi di lui, poteva dimenticarsi di tutta quella vicenda e del Guardiano.

Però un attimo prima di chiudere quel libro, scrisse una frase sulla seconda di copertina



Qui giace il sentimento immortale di un uomo, 

che mi ha saputo amare, come John ha amato la sua Fanny,

ma come sempre la vita ha i suoi comandamenti

che non seguono quasi mai la via del cuore.

Anch'io ti amo ancora, ma tu non lo saprai mai



FINE



MICHELE ZARRILLO - Cinque giorni






Cinque giorni che ti ho perso
quanto freddo in questa vita
ma tu
non mi hai cercato più . .
Troppa gente che mi chiede
scava dentro la ferita
e in me
non cicatrizzi mai . .
Faccio male anche a un mio amico
che ogni sera è qui
gli ho giurato di ascoltarlo
ma tradisco lui e me.
Perchè quando tu sei ferito
non sai mai
oh mai
se conviene più guarire
o affondare e giù
per sempre
Amore mio come farò
a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo
ti sto implorando
aiutami a distruggerti.
Cinque giorni che ti ho perso
mille lacrime cadute
ed io
inchiodato a te . .
tutto e ancora più di tutto
per cercare di scappare
ho provato a disprezzarti
a tradirti a farmi male.
Perchè quando tu stai annegando
non sai mai...
oh mai
se conviene farsi forza
o lasciarsi andare giù
nel mare.
Amore mio come farò
a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo
ti sto implorando . .
aiutami a distruggerti.
Se un giorno tornerò nei tuoi pensieri
mi dici tu chi ti perdonerà
di esserti dimenticata ieri
quando bastava stringersi di più,
parlare un po'. amore..
....e proprio io che ti amo
ti stò implorando
aiutami a distruggerti.



SAKINEH NON DEVE MORIRE


MICHELE ZARRILLO - L'alfabeto degli amanti





L'alfabeto di tutti gli amanti comincia così Con parole che invano cercavi lontano da qui E gli uccelli che scendono a bere dall'immensità Hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità Questo è il tempo di vivere te Fino all'ultima parte di me E non chiedermi dove e perché Devi solo fidarti di me Oltre l'oro e l'avena dei campi nel cielo su noi L'assemblea delle stelle ci ascolta toccarle vorrei E l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai É cercare lontano le cose che ha dentro di lui Questo è il tempo di vivere te Fino all'ultima parte di me Perché il mondo ha deluso anche te Ora devi fidarti di me ...E l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai È cercare lontano le cose che ha dentro di lui Questo è il tempo di vivere te Fino all'ultima parte di me E non chiedermi dove e perché Devi solo fidarti di me ...Fino all'ultima parte di me

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/michele-zarrillo/testo-l-alfabeto-degli-amanti.html
L'alfabeto di tutti gli amanti comincia così
Con parole che invano cercavi lontano da qui
E gli uccelli che scendono a bere dall'immensità
Hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità
Questo è il tempo di vivere te
Fino all'ultima parte di me
E non chiedermi dove e perché
Devi solo fidarti di me
Oltre l'oro e l'avena dei campi nel cielo su noi
L'assemblea delle stelle ci ascolta toccarle vorrei
E l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai
É cercare lontano le cose che ha dentro di lui
Questo è il tempo di vivere te
Fino all'ultima parte di me
Perché il mondo ha deluso anche te
Ora devi fidarti di me
...E l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai
È cercare lontano le cose che ha dentro di lui
Questo è il tempo di vivere te
Fino all'ultima parte di me
E non chiedermi dove e perché
Devi solo fidarti di me
...Fino all'ultima parte di me
 
 
 
SAKINEH NON DEVE MORIRE
 
 

23 feb 2012

COLONNE SONORE - Pensavo fosse amore e invece era un calesse





L'amore non è e vissero per sempre felici e contenti. L'amore è: e vissero per sempre.
È questa la novità della mia teoria.
Nuova..


L'hai sempre amata, o non l'hai mai amata?
Non mi ricordo. 


Lasciatemi soffrire tranquillo. Chi vi chiede niente a voi? Vi ho chiesto qualcosa? No. Voglio solo soffrire bene. Mi distraete. Non mi riesco a concentrà. Con voi qua non riesco... Soffro male, soffro poco, non mi diverto. Non c'è quella bella sofferenza...


SAKINEH NON DEVE MORIRE

L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 7





Ci fu un attimo di pausa, era come se il custode stesse mentalmente cercando le parole adatte o forse stava semplicemente rimettendo in ordine tutti i pensieri e le cose che si erano succedute fino a quel momento, in quei giorni.


"Lo so che per te ascoltare in silenzio, senza intervenire è una cosa difficile, ma ti prego non mi interrompere adesso.
Tu mi conosci. Hai letto sul blog del Guardiano qual'è la mia attività qui, nella bottega. Hai letto anche che Keats è stato uno dei custodi che mi ha preceduto in questo compito e sai bene che il prossimo sarà il Guardiano. 
Quello che li unisce caratterialmente, è il modo totalizzante che hanno di amare la propria donna. 
Fanny è stata in vita quel motivo in più che ha dato a John la forza per cercare di guarire dalla sua malattia e da quando poi si sono ricongiunti qui, sono presi ad esempio da tutti coloro che aspirano all'amore eterno. 
Tu, anche se non lo hai mai potuto constatare, sei stata la rinascita di un cuore, il sorriso spontaneo e felice che improvvisamente compariva sulle labbra del Guardiano, solo perché il tuo pensiero lo aveva sfiorato.
John è morto senza Fanny al suo fianco, lasciando ai posteri una raccolta di lettere, che io ti ho spedito per posta qualche giorno fa. Probabilmente succederà lo stesso al guardiano, con la sola differenza, che tu, tutte le lettere che lui ti ha scritto non le leggerai mai. 

Saranno per sempre dei sogni infranti.

Ecco, qui entro in gioco io. 

I sogni infranti, sono la parte più dolorosa di tutta la mia attività, perché se è vero che è nella natura stessa dei sogni quella di non trasformarsi quasi mai in realtà, ce ne sono alcuni che per la loro purezza, per la loro intensità, per il loro modo di essere vissuti, una speranza, almeno una sola, se la meritano.

Ora lo so, potrai pensare che sono di parte, spudoratamente di parte, ma il fatto è che mi sento in colpa nei suoi confronti, se ha ripreso a credere nei sogni. 
Dopo anni in cui aveva messo da parte la fantasia, come sai, l'ho attirato qui nella bottega  e dopo averla visitata, gli è poi tornata la voglia, il desiderio di avere come unico limite l'infinito e quindi di provarci sempre e comunque. 
Di qualsiasi natura fossero fatti i sogni.

Così ha avuto inizio un'esplosione di invenzioni fantastiche sul suo blog, per se stesso e per le persone che ne avevano bisogno. Ero orgoglioso di aver violato una delle regole principali della mia attività, mai intervenire nella vita dei sognatori, perché i risultati mi davano ragione.

Però poi sei arrivata tu, un turbine, un uragano, quello che di più bello e dolce un uomo possa desiderare, l'amore vero, quello per cui vale la pena vivere e lui si innamorato follemente. 

Il resto è storia, la conosci e l'hai vissuta, fino a quando hai troncato il tutto e sei uscita decisamente dalla sua vita, scomparendo.

Quello che è successo dopo non lo sai e nemmeno è giusto che tu lo venga a sapere così, da me. Quello che però ci tengo a dirti, è che non ha smesso per nemmeno un secondo di amarti, con la stessa struggente intensità di allora, quella dell'inizio, dei primi giorni.
Ardore e passione, sono le molle che ancora lo spingono ad averti ancora oggi come punto di riferimento per il suo cuore.

Ti ho detto poco fa, che tra i miei doveri, c'è l'obbligo di non intervenire nella vita di ogni sognatore, ed infatti adesso io non sto in nessun modo parlando a lui, ma se nel tuo cuore hai nascosto da qualche parte quello spirito di avventura, che ti spinge di nuovo a provarci, forse una volta, almeno una sola, dovresti porre i tuoi occhi nei suoi e cercare di leggere quello che ha dentro, sapendo però prima, che ti potresti perdere, per un'emozione così grande.

Ora però è il caso che ti svegli. 
Ricorderai tutto ciò come un sogno, starà a te decidere se lottare per farlo diventare realtà o derubricarlo come un momento di stanchezza"



"Lu, ehi Lu, ma che ci fai qui mezz'addormentata?"

Si destò di colpo. 
 
Era praticamente crollata sotto l'effetto della notte insonne, dei drink e della comodità di quella poltrona posta nei pressi dei camerini, ed aveva sognato tutto. 
Non lo credeva possibile, era stato tutto così reale, tutto così vero.
Lei lo aveva visto davvero il custode, ne aveva sentito il profumo, non si poteva essere sbagliata così tanto.

Doveva capire

Ringraziò i suoi amici per la splendida serata e per averla messa nelle condizioni di conoscere Nedved.
Uscì fuori e come prima cosa cerco la bottega nel vicolo, ma con sua grande sorpresa, lì dove lei aveva veduto una strada, adesso non c'era più nulla, solo un muro e niente oltre.
Proprio come in Brigadoon, la strada che portava alla bottega, era stata come inghiottita, persa nel tempo e nello spazio.

Aveva davvero sognato tutto e niente era vero? Com'era possibile tutta quella verosomiglianza di quel sogno con la sua vita?
C'era un solo modo per scoprirlo, conoscere il guardiano, ma lei lo voleva per davvero?

Tutto quello che credeva di aver vissuto, poteva essere semplicemente frutto della sua fantasia e della sua voglia di un amore romantico, di un uomo capace di coccolarla e starle accanto, un uomo che si ricordi di lei non solo la notte nel letto, ma anche e soprattutto durante, quando la donna fa largo alla femmina.

Non sapeva che fare, cosa decidere.
Adesso aveva bisogno del suo letto, di un giusto riposo e la domattina ci avrebbe pensato su e forse, lo stesso viaggio che l'avrebbe portata per lavoro a Roma l'indomani mattina, poteva esserle d'aiuto.




SAKINEH NON DEVE MORIRE



L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 6







Aveva iniziato a percorrere quel vicolo quasi in trance e solo allora stava realizzando che di quella stradina non ricordava nemmeno l'esistenza, quasi come se fosse comparsa sulla faccia della terra dall'oggi al domani. Vedeva sui lati delle case dei lampioncini a braccio che illuminavano il suo percorso, rendendo suggestiva l'atmosfera in cui si trovava immersa, però il beep beep del suo smartphone le stava segnalando che aveva perso il segnale GPS, come se fosse fuori dal mondo.
Era in una sorta di Brigadoon del 21° secolo.

Sentiva il cuore che le batteva in gola e non sapeva se la cosa era dovuta al passo ormai sempre più spedito oppure era l''emozione di poter finalmente incontrare il Guardiano che la stava sopraffacendo ed anche se solo qualche ora prima lo aveva mandato al diavolo, questo nuovo ed inatteso sviluppo l'invogliava ad andargli incontro.

Certo non poteva distrarsi, doveva capire dov'era nascosto il prossimo indizio, il mattino che le avrebbe svelato finalmente la meta.

Però più i secondi passavano e più la fine della strada si faceva vicina. Vedeva già in fondo la luce del nuovo incrocio e questo non era possibile, doveva pur esserci qualcosa o qualcuno che le poteva indicare dove si trovasse quell'uomo.
Non poteva essersi immaginata tutto, non doveva essere solo il frutto della sua immaginazione, ne sarebbe rimasta enormemente delusa. Derubricare tutti quei gesti ad uno stupido sogno o alla voce autosuggestione, l'avrebbe ferita nel suo orgoglio.

Però purtroppo era proprio così.

Niente, nulla in quella strada era lì a indicarle un nuovo percorso o un punto di arrivo e il suo sconforto fu davvero enorme.
Non se lo aspettava, anzi sperava per davvero di essere vicina a lui, perché quella che nel pomeriggio era stata una delusione cocente, adesso era quasi una necessità impellente, voleva parlargli, capire, comprendere il perché di quei suoi gesti e soprattutto perché dopo tutto quel tempo.

Sconsolata, affranta, decise che era giunto il momento di tornare indietro, ma prima doveva contattare chi l'aveva invitata all'inaugurazione. Di sicuro la festa era terminata o quasi e c'era chi si stava domandando dov'era finita e non voleva che nessuno si preoccupasse per lei. Non aveva nessuna intenzione di essere causa di agitazione per chicchessia. 
Cercò di telefonare, ma quella sera il suo apparecchio sembrava impazzito, nessun tipo di segnale, era come morto.
Era giunta l'ora di passare ad un nuovo e più aggiornato apparecchio.


Rifaceva a ritroso la strada che aveva già percorso all'andata, ma con molta più calma e soprattutto senza  nessuna agitazione, regalando un'occhiata più attenta a quelle vetrine che prima le erano servite solamente per non sentirsi persa e sola. 
Abiti, borse, scarpe, vendevano un po' di tutto in quella strada e sembrava anche che fossero anche oggetti di notevole pregio. 
Poi una vetrina stranissima attirò la sua attenzione.

Non c'era nessun nesso logico che legasse insieme le cose che vedeva esposte. Album della Panini, maglie della nazionale di pallavolo e quella di Zoff al mondiale di Spagna e in bella mostra, davanti a tutti un libro.



LUNGO LA NOTTE


Quel titolo le ricordava qualcosa.

Un attimo, uno solo e ricordò, era titolo del primo racconto lungo che aveva pubblicato il guardiano tanti anni prima e di colpo anche la trama le tornò alla mente.

Si trattava di un viaggio intrapreso da un uomo e da una donna. Incroci di vite diverse tra di loro, fino a che non avevano visto insieme l'alba, il nuovo giorno, 



IL MATTINOOOOOOOOOOO



C'era, era lì davanti a lei l'indizio che cercava, ma come aveva fatto a non averlo visto prima quel negozio? come aveva fatto a non pensarci a..........

No, non poteva essere, non era vero, quelle erano solo delle coincidenze, non era possibile che quella fosse per davvero ciò che immaginava fosse.

Timorosa alzò gli occhi verso l'insegna e vide


DREAMS



Era davanti alla bottega dei sogni.
Ogni riferimento a quel luogo, aveva pensato fosse solo una lucida follia del guardiano, credeva fosse stata solo una sua invenzione letteraria, della quale aveva letto piacevolmente ed invece eccola lì, era nella sua città, a pochi passi da lei, ma tutto ciò era praticamente impossibile.
Sentiva che il cuore le batteva forte in gola e questa volta era per davvero un'emozione di quelle mai provate prima, anche perché, se lui era lì vuol dire che era diventato il nuovo Custode dei sogni.

Si decise  ad entrare

Diiiiiin Diiiiiin

Una campanella all'ingresso, come nei vecchi film? Si, ma perché se n'era meravigliata? Lo sapeva che l'avrebbe trovata lì.

"C'è nessuno?"

Non ebbe risposta ed allora come Alice nel paese delle meraviglie, iniziò a girare tra i vari scaffali e trovò proprio quello che si aspettava di vedere. I suoi sogni.

C'erano proprio tutti. Le maglie delle squadre di calcio che non aveva potuto indossare perché donna e tutti i desideri che ogni bambina può avere. Una foto dei genitori felici e un foglio con la sua grafia, ma mentre lo teneva tra le mani e iniziava a guardarlo, nell'aria colse lo stesso profumo dei biglietti

"Buonasera, ti aspettavo Lu"

Era lì, dietro di lei. Non riconobbe la voce, ma non si girò di scatto, seppure in preda all'eccitazione. Finalmente poteva incontrarlo,  si voltò lentamente e lo vide, con il suo un sorriso accattivante. 

Una nota di delusione si stampo sul suo volto.

"Mi dispiace, lo so che ti aspettavi di incontrare il Guardiano e invece la mia brutta faccia alla Dracula non è certamente quello che speravi di vedere, ma ho bisogno di parlarti questa sera. 
Mi vuoi dedicare un po' di attenzione?"

Certo che era delusa.
Era delusa perché l'ammiratore segreto non era il guardiano, era delusa perché adesso sperava  fosse lui per incontrarlo, era delusa perché quell'uomo l'aveva presa in giro, facendole credere altro......

"No, ti prego, non ti ho presa in giro e no non ti sto leggendo nel pensiero, queste cose ce le hai scritte in faccia e lo sai. 
Però vedi, ho molto a cuore le sorti del nostro comune amico, ed è molto prostrato da quando non è stato in grado di farti capire quanto di ama. 
Ho quindi bisogno di parlarti, per raccontarti delle cose che non conosci e che credo sia giusto che tu sappia, ma prima consentimi una cosa. 
Devo porgerti delle scuse personali e nascono proprio per quel foglio che stringi tra le mani. Come sai, in quanto sogno, io ne sono venuto a conoscenza e mi sono permesso di renderlo pubblico. Nel farlo, però, l'ho in qualche modo stravolto. 
Anche solo cambiarne la punteggiatura sarebbe stato grave, ma io ho fatto di peggio, l'ho modificato e questo non rende merito alla bellezza e all'intensità di ciò che tu hai scritto. 
Ho poi capito quanto questa cosa ti ha ferito e mi dispiace intensamente. 
Ho letto e riletto, non so più nemmeno io quante volte quei righi e spero che adesso, che ti ho davanti a me di persona, tu possa accettare le mie scuse più sincere.
Perdonarmi."

Era choccata, non aveva gradito quegli stravolgimenti. L'avevano indispettita e non poco, ma vedersi chiedere scusa in quel modo, era per lei una cosa importante. Decise che quell'uomo meritava fiducia e attenzione. 
Lo perdonò e lo esortò con un'espressione del volto ad andare avanti con la sua storia.

Adesso che sapeva chi era il suo ammiratore segreto, doveva capire perché l'aveva attirata lì e cosa aveva da raccontarle di così tanto importante.





SAKINEH NON DEVE MORIRE


MICHELE ZARRILLO - Ti penso ogni momento





Tu sei la vita che cercavo
le parole che cantavo
"e non vivo senza te"
Qui dove uomini normali
poi diventano bestiali
ho una favola per te
C'era una volta....un mondo..per noi
un'immagine chiara...sincera...per noi

Dentro me l'amore non è mai finito
senza te
io non so stare più un minuto
come se
negli occhi tuoi io ritrovassi
il mare il cielo dentro me
io ritrovo anche te

Sai
io ti penso ogni momento
e se il tempo non finisse
io ti penserei di più
ma non c'è un attimo di tregua
nei colori della sera
il dolore non va via

Era diverso
il mondo per noi
un'immagine pura...sicura
per noi....per noi

Dentro me l'amore non è mai finito
senza te
io non so stare più un minuto
come se
negli occhi tuoi io ritrovassi
il mare il cielo dentro te
io ritrovo anche me

Sogni di sempre
io vivo.....con te
un'immagine chiara...sincera...per noi...per noi

Dentro me l'amore non è mai finito
senza te
io non so stare più un minuto
come se
negli occhi tuoi io ritrovassi
il cielo il mare dentro te
io ritrovo anche te

Anche se...
tu non stai più con me
con me
tu non stai più con me
tutto questo non ha senso più perchè
tu non stai più con me
tu non stai più con me



SAKINEH NON DEVE MORIRE



22 feb 2012

FERNANDO PESSOA - Nulla




Gli angeli vennero a cercarla
la trovarono al mio fianco,
lì dove le sue ali l'avevano guidata.
Gli angeli vennero per portarla via.
Aveva lasciato la loro casa,
il loro giorno più chiaro
ed era venuta ad abitare presso di me.
Mi amava perché l'amore
ama solo le cose imperfette.
Gli angeli vennero dall'alto
e la portarono via da me.
Se la portarono via per sempre
tra le ali luminose.
È vero che era la loro sorella
e così vicina a Dio come loro.
Ma mi amava perché
il mio cuore non aveva una sorella.
Se la portarono via,
ed è tutto quel che accadde.


SAKINEH NON DEVE MORIRE

L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 5





Aveva respinto immediatamente il suo primo istinto, quello di chiamarlo e chiedergli che cosa aveva in mente? Cosa diamine voleva da lei dopo tutto questo tempo? Perché, seppure molto gratificata dal suo atteggiamento, non voleva in nessun modo rinnovare il dolore che le aveva già causato quell'uomo, anzi la cosa l'aveva infastidito, adesso che ne aveva valutato serenamente tutti gli aspetti.
Quell'uomo faceva parte di un passato sul quale aveva tirato su una bella croce e a dirla tutta, seppure tutte le sue attenzioni e le sue premure erano a dir poco magnifiche, lei viveva nella realtà e non voleva perdere il suo tempo con lui.

"Grazie tante Guardiano, sarà casomai per un'altra vita"

Pensò tra se e se, archiviando definitivamente quella storia.



Adesso si sentiva più leggera e poteva così dedicarsi con l'impegno di sempre al suo lavoro e perché no, anche a se stessa.
Come prima cosa, si decise ad accettare l'invito in maschera, a tema bianco e nero, per l'inaugurazione del nuovo Juve store, che alcuni suoi amici avevano programmato proprio per quella sera e poi tra l'altro era prevista la presenza di Pavel Nedved e a lei era sempre piaciuto il suo modo di essere atleta, attento e scrupoloso, come d'altronde era lei nella sua vita.
Aveva sempre amato il calcio, sin da bambina. Ricordava le partite viste allo stadio con la copertina sulle gambe e le volte invece che vi aveva giocato con i suoi amichetti, in virtù di un tiro fenomenale di cui era dotata e grazie al quale tutti la volevano in squadra.
Quella sera, a conoscere uno dei suoi idoli, lei ci sarebbe stata, esorcizzando così i fantasmi del passato e ricacciandoli all'inferno, il posto dove meritavano di vivere.



Arrivò in anticipo rispetto all'ospite d'onore e anche se le vetrine erano ben illuminate per evidenziare il merchadising esposto, l'insegna era ancora coperta. Forse attendevano il biondo centrocampista per renderla pubblica.

L'attesa non fu lunghissima, puntuale come quando faceva partire i suoi lanci dalla fascia, il ceco arrivò con la sua auto e da perfetto ospite si intrattenne  con tutti i presenti, fino a quando non venne il momento dell'inaugurazione dell'insegna.


Lei uscì fuori insieme agli altri invitati e ringraziò quei tre drink che aveva bevuto, perchè così non soffriva il freddo della serata.
Guardò l'insegna e vide che era una scritta molto semplice, che però insisteva sull'intero lato del fabbricato su cui era posta in opera, lunga quanto tutte le vetrine. 


JUVENTUS STORE


Era davvero bella, bianca su fondo nero e  a completarla c'erano quelle due stelle color oro, il simbolo dei venti scudetti vinti.

L'ospite d'onore giunse sul  piccolo palco che era stato attrezzato per l'occasione, lontano dalla folla di tifosi e semplici curiosi che gremivano la piazza e premette un pulsante, così che tutto si illuminò e lei ebbe una folgorazione


Seconda stella a  destra
questo è il cammino
e poi diritto fino al mattino.


Non era possibile, non poteva essere quello che stava immaginando.

Vedendola illuminata, ebbe come l'impressione che il suo ammiratore le stesse inviando un messaggio, invitandola a raggiungerlo percorrendo quella strada poco illuminata del centro storico, su cui la seconda stella rimandava la sua luce gialla, rendendola invitante.


Era incredula, non pensava fosse possibile tutto ciò.
Nemmeno lei sapeva che vi sarebbe andata a quella fest, anzi lo aveva deciso solo dopo aver scoperto che il guardiano e l'amiratore erano la stessa persona. Come poteva quell'uomo, oltre che a leggerle nel pensiero, conoscere il futuro?
ricorda ciò che hai già avuto tra le tue mani e ti assicuro, che prima della fine della serata, avrai ogni risposta alle domande che ti stai ponendo.
Era fuori discussione che potesse essere una coincidenza. Non erano i drink ad alterarle la realtà, quello era un chiaro segno e lei non poteva rimanere ferma lì.
D'altronde conosceva bene la persona che la stava chiamando e se c'era una cosa che sapeva per certa è che si poteva fidare di lui.
Decise che le sue gambe stavano facendo la cosa giusta portandola da lui. Adesso doveva incontrarlo, il suo ammiratore e chiarire definitivamente questa storia.



SAKINEH NON DEVE MORIRE



L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 4




Era impaziente e l'attesa, com'era sempre stato nella sua vita, si rivelava oltremodo snervante, era una qualcosa che aveva mal sopportato in ogni circostanza, figuriamoci oggi.

Per tutta la mattinata aveva fatto in modo di trovarsi in prossimità della porta d'ingresso, negli orari in cui di solito arrivava il postino, pronta ad attuare il piano che aveva meticolosamente studiato durante quella notte in cui non era riuscita a chiudere occhio.
Ciò che aveva escogitato le sembrava perfetto e le avrebbe consentito di venire a capo della sua curiosità, senza indurre i suoi subalterni a pensare chissà cosa di lei. Dopo la mattana del giorno prima, un'altra sarebbe stata fuori luogo.

Sentì il campanello e capì che era il  momento di agire. Così mentre la sua segretaria apriva la porta d'ingresso per ricevere la posta, lei avvisò tutti che andava al bar per un caffè e uscì dirigendosi all'esterno del fabbricato, attendendo vicino al portone il suo uomo. Il tutto senza dare troppo nell'occhio. 
Doveva sembrare un incontro casuale.

Lo vide e subito lo salutò.

"Salve"

"Buongiorno a lei signora. Immagino che voglia la lettera che devo consegnarle personalmente?"

La lettera? Ma di quale lettera stava parlando? Lei voleva delle informazioni, voleva sapere chi le aveva spedito quel pacco senza affrancatura? Com'era fatto quell'uomo?

Abbozzò.

"Si, grazie. L'aspettavo con ansia, ma chi gliel'ha data?"

"Lo stesso signore di ieri. Mi ha anche detto di riferirle che con questa, lei avrebbe iniziato ad avere le risposte alle domande che si sta ponendo"

Rimase sbalordita, per la seconda volta, in meno di ventiquattr'ore qualcuno era stato in grado di anticipare i suoi passi e capire i suoi pensieri. Non immaginava di essere un libro così aperto.
Fino ad'ora, nella sua esistenza, aveva sempre indossato una maschera, per evitare che il mondo potesse leggere i suoi sentimenti, ed ecco invece, che un perfetto sconosciuto riusciva ad anticipare non solo le sue mosse, ma anche i suoi pensieri.

Questa cosa aveva dell'incredibile.

"Ah, signora" 

Si era già del tutto dimenticata del postino che adesso però interrompeva il filo logico dei suoi pensieri

"Grazie per avermi messo nelle condizioni di conoscere un uomo del genere"

E cosa voleva dire adesso questa frase? 

Era stordita e aveva bisogno di sedersi per riflettere con calma sugli accadimenti delle ultime ore. Tutto ciò che la circondava, le sembrava vorticosamente in movimento in quell'istante.

Ringraziò il postino per la lettera e tornò indietro, chiudendosi a chiave nel suo ufficio.
Comunicò con l'interfono alla sua segretaria che non voleva in nessun modo e per nessun motivo al mondo disturbata, sfilò la busta dalla tasca in cui l'aveva riposta e solo allora si rese conto che la carta non era normale, aveva la stessa trama di una pergamena, con la consistenza di un cartoncino.
Dove l'aveva già visto un foglio così? Ma certo, ecco dove, in una bottega della divina costiera.
Quella era carta di Amalfi, fabbricata a mano con un procedimento di antica memoria.
Era sempre più sbalordita,dall'attenzione con cui erano curati i dettagli, in tutta quella vicenda.

Aprì delicatamente la busta, per paura di rovinarne il contenuto e ne vennero fuori alcuni fogli. I primi due erano della stessa forgia della busta e pregni dello stesso profumo che già conosceva.
Dedicò a loro la sua prima attenzione.


Leggi con calma ciò che segue, ricorda ciò che hai già avuto tra le tue mani e ti assicuro, che prima della fine della serata, avrai ogni risposta a tutte le domande che ti stai ponendo.

D    

Era sbigottita. Chiunque fosse quell'essere, lei si trovava sempre un passo indietro, ma a questo punto forse era il caso di non pensare più a nulla e di seguire, senza fare tante storie, il tragitto che le stava indicando. Forse era la cosa migliore da fare.

Prese il secondo foglio in carta di Amalfi e lo lesse


Sei andata via
alle porte del sonno, 
mentre la tua ombra
confondeva i suoi contorni
con il buio della notte.

Il tuo ricordo,
sa ancora dei baci
che non mi hai dato
e rinnovano in me
un dolore intenso 
che vibra devastante

Non posso rincorrerti,
perché la tua vita è lontana dalla mia,
però, nulla e nessuno potrà mai impedirmi,
al termine di ogni giorno che vivrò,
di regalarti un mio pensiero
prima che gli occhi siano di nuovo colmi
delle lacrime che verserò per te.


Era commossa, aveva riconosciuto la scrittura, lo stile era quello inconfondibile del guardiano, ma non l'aveva mai letta prima d'ora quella poesia.

D'altronde come poteva? Era stata sicuramente scritta dopo che il loro rapporto si era chiuso e quindi, anche se ne era la destinataria, a lei era rimasta sconosciuta. 

Però doveva ammetterlo, era bellissima.

Prese gli altri fogli e una nuova e più intensa emozione la scosse.
Erano le sue poesie, quelle che in precedenza gli aveva ispirato e che lei aveva già ricevuto, però quelli che stringeva tra le mani erano gli originali.
Si, lei aveva avuto dei file PDF, che aveva stampato. I suoi erano dei succedanaei con i quali si gingillava, nell'attesa di un evento che non si era mai materializzato, ma quelle poesie che finalmente toccava erano originali, li riconosceva.
Ricordava bene che dovevano essere il suo primo regalo per lei, in un luogo ben preciso, dove si erano ripromessi di incontrarsi, ma non lo aveva mai posto nelle condizioni di potergliele dare.

Lo aveva lasciato prima di vedersi, però quei fogli adesso erano tra le sue mani e si rese conto che stava tremando e piangendo nello stesso istante.

Si fermò un attimo, nessuno, oltre loro due sapeva. Nessun'altro al mondo poteva conoscere la storia di quei versi. 

Adesso era certa di aver capito chi si celava dietro le spoglie del suo ammiratore segreto. Con quel gesto il l guardiano si era scoperto, ma perché era tornato? Perché la importunava di nuovo dopo tutti quegli anni?

A lei non eran mai piaciute le minestre riscaldate e adesso quella cosa iniziava a perdere il suo fascino e a diventare meno piacevole.

Si, si sentiva importunata e aveva deciso di troncare lì la questione.



SAKINEH NON DEVE MORIRE






MICHELE ZARRILLO - La notte dei pensieri




Se penso che adesso io non ti conosco... adesso un po' ti detesto un poco mi piaci, per questo tu chi sei mi sorprende tutto quello che fai e poi qui tu coi tuoi problemi già mi prendi di più... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso. La mia vera casa è stata la strada da sempre mischiando nel cuore amici ed amore da niente con me sai stai rischiando tutto quello che hai però sei qui mi fa paura ma va bene così... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso... adesso. È la notte dei pensieri e degli amori questa notte io ti prendo come fossi un fiore è la mano nella mano che conosco per la vita e per amore io ti prendo adesso... oh...

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/michele-zarrillo/testo-la-notte-dei-pensieri.html
Se penso che adesso io non ti conosco... adesso un po' ti detesto un poco mi piaci, per questo tu chi sei mi sorprende tutto quello che fai e poi qui tu coi tuoi problemi già mi prendi di più... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso. La mia vera casa è stata la strada da sempre mischiando nel cuore amici ed amore da niente con me sai stai rischiando tutto quello che hai però sei qui mi fa paura ma va bene così... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso... adesso. È la notte dei pensieri e degli amori questa notte io ti prendo come fossi un fiore è la mano nella mano che conosco per la vita e per amore io ti prendo adesso... oh...

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/michele-zarrillo/testo-la-notte-dei-pensieri.html
Se penso che adesso io non ti conosco... adesso un po' ti detesto un poco mi piaci, per questo tu chi sei mi sorprende tutto quello che fai e poi qui tu coi tuoi problemi già mi prendi di più... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso. La mia vera casa è stata la strada da sempre mischiando nel cuore amici ed amore da niente con me sai stai rischiando tutto quello che hai però sei qui mi fa paura ma va bene così... oh Come farò con te questa notte io penso che come farò non so è per questo che dico. È la notte dei pensieri e degli amori per aprire queste braccia verso mondi nuovi ho sbagliato troppe volte ed è per questo per la vita e per amore io ti prendo adesso... adesso. È la notte dei pensieri e degli amori questa notte io ti prendo come fossi un fiore è la mano nella mano che conosco per la vita e per amore io ti prendo adesso... oh...

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/michele-zarrillo/testo-la-notte-dei-pensieri.html

Se penso che adesso
io non ti conosco... adesso
un po' ti detesto
un poco mi piaci, per questo
tu chi... sei..
mi sorprende tutto quello che fai
e poi qui... tu..
coi tuoi problemi già mi prendi di più...
ooh.. ooh..
Come farò
con te..
questa notte io penso che
come farò... non so..
è per questo che dico.

È la notte dei pensieri e degli amori
per aprire queste braccia
verso mondi nuovi
ho sbagliato troppe volte
ed è per questo
per la vita e per amore
io ti prendo adesso.

La mia vera casa
è stata la strada.. da sempre
mischiando nel cuore
amici ed amore... da niente
con me... sai..
stai rischiando tutto quello che hai
però... sei qui..
mi fa paura ma va bene così...
ooh.. ooh..

Come farò... con te..
questa notte io penso che
come farò... non so..
è per questo che dico.

È la notte dei pensieri e degli amori
per aprire queste braccia
verso mondi nuovi
ho sbagliato troppe volte
ed è per questo
per la vita e per amore
io ti prendo adesso... adesso.

È la notte dei pensieri e degli amori
questa notte io ti prendo
come fossi un fiore
è la mano nella mano che conosco
per la vita e per amore
io ti prendo adesso...
ooh...................



SAKINEH NON DEVE MORIRE